Storia dell’olivo

Infuso foglie di olivo. Scopri i benefici dell' integratore alimentare!

L’olivo e l’uomo

La storia dell’olivo è profondamente legata a quella dell’umanità. Comparsa per la prima volta probabilmente nell’Asia occidentale, intorno a 6.000 anni fa, la pianta dell’olivo si diffuse in tutta l’area mediterranea, dove il suo culto fu consacrato da tutte le religioni. Al giorno d’oggi ci sono ulivi in Libano, “The Sisters Olive Trees of Noah” che hanno circa 6.000 anni e sono considerate le piante più longeve al mondo, mentre in Sardegna l’ulivo di Luras sembrerebbe avere dai 3.000 ai 4.000 anni.

Fin dai tempi più remoti l’olivo fu considerato “divino”, un simbolo trascendente di spiritualità e sacralità, sinonimo di fertilità e rinascita, di resistenza alle ingiurie del tempo e delle guerre, simbolo di pace e valore. L’ulivo rappresentava nella mitologia, come nella religione, un elemento naturale di forza e di purificazione.

L’olivo è presente nella storia della medicina e dell’erboristeria mediterranea da diversi millenni. Tutte le civiltà che ne sono entrate in contatto ed hanno propiziato la sua coltura, l’hanno utilizzato non solo come pianta alimentare per via delle olive, ma principalmente come pianta medicinale. Le foglie infatti sono sempre state usate a scopo medicamentoso, come elemento fondamentale di numerosissime preparazioni erboristiche.

L’albero dell’olivo è da sempre definito “albero della vita” proprio per la sua capacità di vivere per millenni senza bisogno di cure o pesticidi. Olivi centenari, inoltre, possono essere estirpati, trapiantati, trasportati per migliaia di chilometri e attecchiranno sempre e ovunque. Perché? Perché nelle sue linfe scorrono sostanze attive uniche al mondo, come l’oleuropeina, che lo proteggono e lo mantengono vitale nel tempo. Molecole che la scienza sta studiando per offrirle al mondo.

E’ definito anche “regina delle piante” perché è la pianta più studiata al mondo, con oltre 16.500 studi scientifici che ne accertano le proprietà benefiche. Questi studi, inoltre, hanno scoperto che il segreto della sua resistenza e longevità sta nelle foglie.

Sono circa 70 i versetti della Bibbia che citano l’olivo. Il più noto si trova nella Genesi, quando è narrato il diluvio e Noè lascia uscire dall’arca la colomba che dopo un primo viaggio a vuoto, torna dal secondo con un ramoscello d’ulivo nel becco, segno del perdono divino e della ritrovata pace tra Dio e gli uomini. (Genesi VIII, II).

Un versetto che indica chiaramente le proprietà curative delle foglie dell’”albero della vita” è quello riportato da Ezechiele nella Bibbia.

“Sulle rive del Giordano crescono degli alberi che non perdono mai le foglie i cui frutti sono cibo e le foglie medicina”. Ezechiele 47.12

Nella cultura ellenica gli ulivi furono sempre considerati sacri alla dea Atena ed era proibito bruciarne il Legno. Pene severe erano comminate a chi li danneggiava. Gli spartani, quando saccheggiarono Atene, li risparmiarono temendo la vendetta divina.

“Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo, sia di proprietà dello stato, sia di proprietà privata, sarà giudicato dal tribunale e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena della morte.” Aristotele, Costituzione degli Ateniesi.

Per gli ebrei l’ulivo era uno dei doni più preziosi di Dio, simbolo stesso dell’Alleanza, oltre che pianta medica fondamentale per curare diverse malattie, come scritto nel Corano.

“Mangiate l’olio d’oliva e applicatelo localmente, poiché esso è una cura per 70 malattie, anche la lebbra” Abu Na’im, Corano

Qualche secolo più tardi (1585) un altro significativo autore, Castore Durante, nel suo “Herbario Nuovo”, riprende l’argomento delle foglie di olivo, documentandone le proprietà e l’uso con dovizia di particolari.

“Le foglie trite conferiscono al fuoco sacro, all’ulcere che vanno serpendo, il succo cavato dalle foglie pesto con aceto, vale à i carboncelli, alle cancrene. Le foglie peste, et applicate con mele risolvono i tumori, levano le croste dalla pelle. Le medesime masticate giovano alle ulcere della bocca, al medesimo vale la loro decottione e il succo. Il quale ristagna il sangue le superflue purgationi delle donne applicato. Giova ancora alle nuvole de gl’occhi, all’ulcere, alle vecchie flussioni, onde si mette ne i collirii. Cavasi il succo pestando le foglie con vino ò acqua, seccato al sole se ne fan trocisci, ma è più valoroso quello che si cava con vino. Il medesimo s’infonde utilmente nell’orecchie, che menano marcia ulcerate.”

Come si vede, Durante descrive una gamma piuttosto ampia di impieghi topici di preparati di foglie di olivo, a testimonianza dell’importanza che avevano nella medicina dell’epoca. In seguito però, col passare del tempo, com’è stato per molti altri rimedi naturali, anche le foglie di olivo sono cadute sempre più in disuso, rimpiazzate da farmaci chimici più comodi nell’utilizzo quotidiano.

Nella prima metà del secolo scorso, tuttavia, vi fu una ripresa d’interesse per il possibile uso terapeutico delle foglie di questo splendido albero che stimolò diversi studiosi e ricercatori dell’area mediterranea a scaturire studi e sperimentazioni che conferirono attendibilità scientifica al loro impiego come antiipertensivo.

I numerosissimi studi sviluppati in quasi mezzo secolo indicano un notevole interesse per queste foglie che sono destinate ad un importante sviluppo nel segmento erboristico, nonostante nei paesi mediterranei siano ormai un classico da svariati decenni. Non ci sono altre piante con simili caratteristiche. L’olivo, questa portentosa pianta cardine della dieta mediterranea è stata riscoperta e rivalutata in tutto il mondo.